L’opera rappresenta un Gesù in croce a grandezza naturale e documenta un genere di intaglio, tutto siciliano, usato nella religiosità dei conventi francescani.
Anche questo crocifisso, come molti altri esistenti nel territorio artistico dei Nebrodi, viene attribuito alla scultura lignea di Giovanni Francesco Pintorno, o quantomeno alla sua diretta attenzione, un artista di Petralia che ormai quarantenne veste nel 1622 l’abito francescano con il nome di Fra Umile.
In tutti i crocifissi della scuola di frate Umile, l’avanzare eccessivo delle ginocchia sulle quali posa il corpo esamine, non è solo un’esigenza formale e plastica, fissata dall’artista, quanto piuttosto è la trasposizione figurativa di un versetto di Giovanni che descrive il momento del trapasso di Cristo.
La scultura è un oggetto di meditazione, di devozione e di fede; frate Umile non segue uno stile preciso ma piuttosto coglie l’espressione più alta del misticismo, attraverso la figura del Cristo e ancor più le forme, i lineamenti e l’espressione misericordiosa e dolorosa del volto.
Il Crocifisso è stato restaurato dalla ditta ” Anastasi Edoardo ” di Acireale (CT) il 18/03/2001.