La statua dell’Annunziata è opera certa dei fratelli Antonino e Giacomo Gagini obbligati dal padre, morto il 31/03/1536, ad eseguire e a consegnare l’opera commissionata da un “cotal Perotto il notaro della terra di Longi in quel di Tortorici”, per la quale Antonello il padre aveva sottoscritto un contratto l’11 Settembre 1534 per il prezzo di 24 once e delle quali ne aveva ricevuti già 11 in acconto.Trascorso il tempo previsto per la consegna della statua, Anonello Gagini fu richiamato a dovere dal procuratore Filippo D’ Alessandro, mandato espressamente a Palermo dal notaio Perotto. Questi, avendo trovato l’artista in fin di vita non avanzò alcun reclamo.
Lo stesso Antonello però, promise che la statua dell’Annunziata sarebbe stata eseguita, appunto, dai figli Antonino e Giacomo e consegnata entro il mese di novembre dello stesso anno.
L’opera si conserva ancora nell’attuale Chiesa dell’Annunziata, ma proviene da un’altra Chiesa più antica, oggi inesistente, che sorgeva originariamente nei pressi del Rione Borgo e, precisamente, nell’area dove oggi si snoda la via Fonte Pubblica,distrutta dalla frana del 1851.
Madonna della Mazza
L’opera del Gagini rappresenta la Madonna con in braccio Gesù Bambino, ed è stata eseguita in marmo bianco e poi dipinto come era in uso nella scultura del Rinascimento dopo la riscoperta e l’interesse degli artisti per la classicità greca.
Nella mano sinistra la statua porta il Bambino e sullo stesso lato in basso accostata alla veste, la statua di un putto, ora mancante, a motivare la funzione religiosa e votiva della Madonna, indicata appunto come ” La Madonna del perpetuo Soccorso” che tutti a Longi chiamano ” Madonna della Mazza”, proprio per la mazza che stringe nella mano destra.